L’impressione è
che i gusti e le tendenze della moda procedano su un binario
parallelamente opposto all’andamento generale della società. Siamo
ormai individui multitasking e le città che viviamo sono
anch’esse progettate e pensate per la nostra essenza di cybernauti,
basti pensare all’uso crescente di QR-Code per identificare
oggetti, strade e monumenti; guidiamo auto ad impatto zero
sull’ambiente; riscaldiamo le nostre case – e non solo
–sfruttando l’energia del sole, del vento e dell’acqua e
conviviamo con automi fatti di latta e di miliardi di microchip o
addirittura, in alcuni casi, con questi robot ci siamo fusi al punto
da aver creato un’altra razza, i Cyborg, metà uomini e metà
robot. Internet non è più una rete virtuale fruibile da un computer
ma il nostro stesso spazio vitale. Abbiamo avatar sparsi per
l’etere e in un attimo possiamo annullare distanze e confini un
tempo invalicabili. Possiamo ricreare cuori artificiali e avere
resoconti illustrati da una spedizione su Marte. Eppure girovagando
per le strade, un po’ovunque, si ha quasi l’impressione di essere
all’interno di un sequel del capolavoro di Fellini, Amarcord.
Il rimando alle decadi del XX secolo sembra diventata una tendenza
fissa per i designer e gli stilisti del post 2000. La scena
metropolitana è dominata dal parka, capo emblema del grunge
anni 90’, indossato con disinvoltura da giovanissime e meno giovani
e abbinato serenamente con uno stivale alto piuttosto che con un paio
di Converse. E gli anfibi, come le Dr.Martins, sembrano quasi
novità di questo inverno per il successo che stanno ri-avendo. E le
camice oversize, meglio se a quadri, magari abbinate con un jeans a
vita alta o un leggings, capo che si è trasformato di pari
passo con la storia. Di uso comune tra i soldati come protezione
durante la guerra, negli anni 50’, i leggings, vengono
completamente ricontestualizzati e fatti diventare icona di stile
dalla grazia e dall’eleganza di Audrey Hepburn e
successivamente trasformati per il boom degli anni 80’. Sopra
leggings audaci o con richiami geometrici, maxi cappotti a
trapezio all’altezza del ginocchio, design figlio degli anni
60’. E per gli amanti di uno stile sobrio ed elegante si può
ottenere quel pizzico di estro anche con un evergreen come i
pantaloni a sigaretta, ben venga se non coprono tutta la
caviglia lasciando intravedere calze o calzino. La t-shirt
sotto la giacca era un must per i giovanotti dei primi anni ’90 che
riscoprirono anche i pantaloni a zampa, sbocciati nel mondo
della moda trent’anni prima, riproposti allora e che oggi
riguadagnano un posto nei nostri armadi dopo che ci aravamo dati un
gran daffare a nasconderli in un angolo buio della soffitta.
Gli anni Novanta
erano“gli anni dei Roy Roger come jeans”, gli anni delle
prime boy band, anni anche un po’romantici dove ogni gesto era
soppesato e ogni bacio obbligatoriamente speciale perché tutti
guardavamo Beverly Hills e lì ogni bacio era speciale. Gli
amori, si confidavano a diari segreti, con piccoli lucchetti a
proteggerli. A scuola ci si andava con l’Invicta.
Erano gli anni di Non è la Rai, format archetipo degli
attuali reality. Sul grande schermo, gli anni 90’ hanno regalato e
portato alla ribalta mostri sacri dietro e davanti alla pellicola, da
Balla coi Lupi del 1990, a Pretty Woman,
all’esordio e all’immediata consacrazione di Quentin Tarantino
con Pulp Fiction (1994), solo per citarne alcuni.
Gli anni 90’sono
stati anni di profonda intensità storica e civile: dalle stragi di
mafia, a Tangentopoli, alla formazione dell’attuale assetto
politico e sociale. Sono anni, in sintesi, che non possono non
contaminare il presente del cybernauta non fosse altro perché è in
questa decade che assistiamo al successo planetario del World Wide
Web.
Una contaminazione
di generi, tipicamente post moderna, quella che crea un filo diretto
tra presente e passato e che ci porta a rispolverare vecchie giacche
e camice per aggiungerci un tocco di contemporaneità. Dopotutto la
nostalgia per ciò che eravamo ci accompagna in ogni progressione
temporale: la moda e lo stile, in parte, aiutano ad appagare il
sentimento amarcord.
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